Project details

EC Project Number: 2021-1-IT02-KA210-ADU-000034903
Project title: DEBATECH
Coordinator Organisation Legal Name: APS Brainery Academy

“Funded by the European Union. Views and opinions expressed are however those of the author(s) only and do not necessarily reflect those of the European Union or the European Education and Culture Executive Agency (EACEA). Neither the European Union nor EACEA can be held responsible for them.”; “The European Commission support for the production of this publication does not constitute an endorsement of the contents which reflects the views only of the authors, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein”

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Articoli relativi

Esempi di esercitazioni

Alcuni esempi di esercitazioni

Erasmus Fostering Debates for Intellectual Growth and Critical Thinking Project

Introduction The Erasmus Project is widely recognized for its impact on student mobility, cultural exchange, and personal development. While these […]

Çekmekoy Public Training Center

INTRODUCTION Debate is an excellent activity for learning because it engages students/trainees in a variety of cognitive and linguistic ways. […]

Il progetto

ARTICLE published on the EPALE platform

Dopo un periodo di isolamento sociale in cui le persone hanno affidato la loro conoscenza alla rete, si è ritenuto di fondamentale importanza avviare un percorso educativo in cui ogni partecipante viene messo nella condizione di esprimere un proprio parere su un determinato quesito, attraverso l’analisi del problema, utilizzando anche una ricerca guidata in rete. Attraverso questo esercizio che si rifà alla tecnica del DEBATE, le persone sono in qualche modo costrette a pensare per poi esprimere le proprie opinioni al gruppo ed accettare il giudizio. Si tratta di una modalità che favorisce l’apprendimento tra pari, stimola la creatività e la capacità di ricerca. Può essere inteso come un gioco di squadra ma anche uno sport per la mente perché stimola la creatività e la capacità di ricerca. Il progetto è stato rivolto a tutte quelle persone che si sono trovate in una situazione di disagio sociale, a causa soprattutto del lock down. In questo contesto si è data importanza anche all’acquisizione di competenze di cittadinanza digitale che sono state fornite per poter trasferire la discussione anche in un ambiente digitale.

Con questo progetto si è voluto fornire un sostegno a persone adulte con minori opportunità, o comunque in disagio sociale, attraverso la pratica del DEBATE che si è dimostrato utile nell’acquisizione di un pensiero critico oltre che di altre competenze valide per la vita sia sociale che lavorativa. Il pensiero critico consiste nel saper analizzare informazioni, situazioni ed esperienze in modo oggettivo, distinguendo la realtà dalle proprie impressioni soggettive e i propri pregiudizi, significa riconoscere gli elementi che influenzano pensieri e comportamenti propri e altrui.  In tal modo si è potuto realizzare il presupposto per un atteggiamento responsabile che ha reso possibile la creazione di relazioni efficaci. I partecipanti a questa attività sono stati informati nei luoghi normalmente frequentati attraverso una capillare comunicazione resa possibile grazie alle reti di azione ed appartenenza dei singoli partner. Il coinvolgimento di questi utenti è avvenuto attraverso una accessibilità gratuita alle attività educative progettate e le modalità di insegnamento hanno perseguito una didattica non formale di tipo inclusivo e partecipato.

Ogni organizzazione partner ha formato degli insegnanti e/o educatori alla metodologia del DEBATE dopo aver partecipato al primo incontro di progetto tenutosi a Udine durante il quale sono state spiegate tutte le regole e sono state effettuate anche delle simulazioni. Successivamente, in ogni paese sono iniziati degli incontri, dedicati a utenti con minori opportunità, finalizzati a costituire delle squadre di debaters. Il DEBATE ha offerto delle vere e proprie opportunità di crescita sia culturale che sociale insite nelle modalità di attuazione; ha permesso di acquisire competenze in modo alternativo alla consueta didattica formale. La necessità di utilizzare le competenze interpersonali a sostegno di una tesi o un argomento porta con sé lo sviluppo e il miglioramento continuo della conoscenza multidisciplinare, lo spirito critico e la gestione del confronto nel dibattito. Son stati promossi anche dei corsi di didattica digitale e di lingua inglese, tenuto conto del fatto che, sia in presenza che online, si sono tenuti degli incontri/ tornei ai quali hanno partecipato squadre di tutti e quattro i paesi partner.

Nel corso della vita del progetto è cresciuto il livello di complicanza delle frasi da dibattere, ciò permette di sostenere che sono aumentate le capacità dei debaters in termini di acquisizione di abilità cognitive. Tutto ciò grazie anche alle valutazioni espresse dai giudici che fanno riferimento all’accettabilità delle fonti e delle informazioni, alla sufficienza e rilevanza di prove, ai dati o ragioni, alla chiarezza espositiva e alla coerenza tra dimensione verbale e non verbale, al rispetto dei tempi, alla struttura dell’intervento, alla pertinenza e alla coerenza strutturale tra i diversi interventi. Le valutazioni espresse dai giudici, dopo ogni sessione, sono servite a instaurare, con il gruppo di debaters, un vero e proprio rapporto utile a ciascuno per riflettere sulle proprie capacità, ‘life skills’, ossia tutte quelle competenze ed abilità cognitive, personali e sociali necessarie per affrontare la vita di tutti i giorni. La necessità di utilizzare le competenze interpersonali a sostegno di una tesi o di un argomento porta con sé lo sviluppo e il miglioramento continuo della conoscenza multidisciplinare, lo spirito critico e la gestione del confronto nel dibattito, sempre nell’ambito di una didattica non formale. Si è potuto constatare l’impegno che le persone dei vari team hanno dimostrato, impegno che ha riguardato i valori comuni, civili e di coinvolgimento. L’ultimo incontro del progetto si e svolto a Bruxelles in una situazione internazionale in cui abbiamo potuto spiegare perché Erasmus+ si rivolge anche agli insegnanti dell’educazione degli adulti e agli utenti adulti. Inoltre, grazie alle mobilità previste dal progetto, alcuni utenti hanno potuto fare un’esperienza unica nel suo genere con partner provenienti da Turchia, Slovacchia e Polonia. Queste sono le motivazioni per le quali sono state cambiate le priorità.

Ciò che è emerso, è stato un progressivo miglioramento di abilità quali la capacità di relazionarsi con persone estranee sia in presenza che in remoto anche attraverso l’utilizzo di una lingua straniera, l’ascolto attivo, lo sviluppo di un pensiero critico sia durante le esercitazioni in presenza che online. Vi è stata una particolare attenzione e cura nella ricerca di contenuti utili in rete che sono poi sempre stati condivisi attraverso un lavoro di gruppo anche a distanza e l’utilizzo efficace di supporti multimediali. Per quanto riguarda docenti e/o educatori, essi hanno compreso l’importanza del loro ruolo, tenuto conto che la loro azione era rivolta a persone con background, esperienze e caratteristiche diverse, comunque tutte bisognose di una particolare attenzione in quanto provenienti da una situazione di disagio sociale. Durante l’ultimo incontro a Bruxelles si è evidenziata la bontà di una formazione sul metodo del DEBATE che potrà essere un utile strumento di lavoro anche oltre la vita del progetto. La formazione degli insegnanti e/o educatori ha puntato su un metodo di insegnamento/formazione che non intende trasferire solo conoscenze, cioè il sapere, ma che ha inteso sviluppare anche il saper essere e il saper fare. In tal modo l’apprendimento si è rivelato più efficace, inclusivo, divertente, stimolante e piacevole per ogni tipo di utente. La partnership ritiene opportuno impegnarsi per una azione su più ampia scala, grazie anche alla fase di disseminazione delle buone pratiche che sarà messa in atto. E’ necessario infatti far conoscere la validità della metodologia utilizzata, divulgare i risultati ottenuti e quelli ottenibili qualora altre Organizzazioni richiedessero una collaborazione per implementare le azioni avviate con il progetto. Infine non vanno sottovalutati il credito e l’attendibilità delle Istituzioni coinvolte che hanno creduto nel valore della partecipazione ad un sistema di rete.

Il progetto risulta innovativo soprattutto perchè il DEBATE non risulta essere una pratica comune nell’educazione degli adulti. La sperimentazione attuata ha dimostrato come un particolare approccio non formale, basato comunque su regole da rispettare, è in grado di comportare l’acquisizione di importanti competenze utili sia nella vita di relazione che lavorativa. Inoltre il DEBATE è una pratica che motiva l’approfondimento e quindi la ricerca delle fonti, superando quel fenomeno che è scoppiato soprattutto durante la pandemia, ma che persiste ancora, che riguarda le fake news.  Il DEBATE è una metodologia didattica che permette di stimolare competenze trasversali e che prevede, tra gli obiettivi, di saper pensare in modo creativo e comunicare in modo efficace ed adeguato. Il DEBATE si fonda sull’interazione tra i partecipanti sia in fase di ricerca che in quella di dibattito consentendo lo sviluppo di capacità argomentative e di competenze che formano la personalità. In quanto gioco e sport internazionali il DEBATE favorisce e potenzia l’utilizzo della lingua inglese attraverso l’incontro con realtà europee e, quindi, apre al dialogo e al confronto. Affrontare una mozione significa solleticare l’ingegno creativo nel problem-solving: ogni debater deve essere in grado di individuare il tema della mozione attraverso frasi fondamentali da provare o confutare; deve cercare le questioni sottese e i campi scientifici coinvolti. Un altro elemento che va tenuto in considerazione riguarda la comunicazione non verbale attraverso l’uso della voce, l’espressione del viso e il contatto visivo e infine i movimenti del corpo e la gestualità. Mantenere il contatto visivo è un elemento che incide nella comunicazione non verbale perché incrementa la fiducia del pubblico nell’oratore; i movimenti del corpo e la gestualità devono trasmettere tranquillità e controllo. E’ importante esercitarsi nel controllo della voce e della gestualità in modo tale che parlare in pubblico non diventi una prova ansiogena, paralizzante, né fonte di stress emotivo e di insicurezza. La valutazione dei giudici deve tener conto del contenuto presentato dai debaters : accettabilità delle fonti e delle informazioni, la rilevanza di prove, dati o ragioni; per quanto riguarda l’aspetto non verbale si deve tener conto dello stile della comunicazione e della metacognizione. La restituzione del giudice deve essere specifica e comprensibile, deve essere in grado di aiutare il debater a focalizzarsi sull’apprendimento prima che sulla prestazione, deve evitare il confronto con gli altri debater.

In quanto Ambasciatrice per l’educazione degli adulti, ritengo che questa pratica potrebbe essere d’aiuto per molti utenti che frequentano le associazioni a loro dedicate; mi rendo disponibile a spiegare la metodologia a chi fosse interessato tra gli ambasciatori e anche ad organizzare con l’aiuto di EPALE dei tornei in modo da creare delle olimpiadi italiane per adulti che nel futuro potrebbero diventare europee. Con l’esperienza maturata attraverso il progetto europeo, ho potuto constatare l’impegno dei debaters nell’approfondire i vari argomenti, la loro maturazione in termini espositivi e la voglia di competere a livello europeo, tenuto conto chela lingua del progetto era l’inglese. Per coloro che intendono promuovere l’acquisizione di soft skills e il raggiungimento di un pensiero critico da parte dei propri utenti, questa si rivela una pratica adatta per qualsiasi età e livello di istruzione, creativa e innovativa.

Mariella Ciani

Legale rappresentante APS Brainery Academy

Questionari

FIRST PROJECT MEETING – UDINE

Teachers training

BRUXELLES REPORT

The partners teams (4 debaters and the trainer) met in Bruxelles from April 21st to April 25th.
On April 22 nd the groups draw the motions and the tournaments shifts, they reviewed the rules, asked questions and started the researches on the claims.

On April 23 rd the teams worked on the topics assigned. The project representatives met to analyse the  project: the accounting side, the goals, the work done…

On April 24 th the groups went to the Liaison Office (Friuli Venezia Giulia bureau in Bruxelles) to present the activity and to have the DEBATE sessions prepared in the previous days.

The Institution employees and representatives welcomed the project participants, explained their work and the importance of the activities carried out by these European Institutions. After a presentation of the project and of the Debate 4 judges were chosen among the hosting institution.

The Italian and Turkish  teams debated about CULTURE “EXPERIENCE IN LIFE IS JUST AS IMPORTANT AS EDUCATION”.The Slovakian and Polish teams debated about the HEALTHCARE “EVERY PERSON SHOULD BE PROVIDED THE SAME HEALTHCARE”.  The two winner teams Italian and Slovakian had a “final” tournament about technology  “PEOPLE ARE ADDICTED TOTECHNOLOGY AND IT BRINGS MOSTLY PROBLEMS”. The judges decided that the  Slovakian team was the best one. A silk scarf was offered to the winners.

In the afternoon an interesting  visit at the European Parliament was organised. The 4 partners were able to meet on person again, to share knowledges and doubts, to implement their cooperation and to discuss the future possibilities. The Italian  association already programmed to have a debate class for the next academic year, the partners  organisations asked to attend, as for this year.

CEKMEKOY FEEDBACK

ITALIAN PARTICIPANTS FEEDBACK